L’importanza dei contenuti multimediali è cresciuta enormemente negli ultimi dieci anni e se da una parte la moderna tecnologia di computer, tablet e smartphone ci permette di visualizzare elementi di diverso tipo su un unico dispositivo, dall’altra l’importanza economica acquisita dai contenuti ha portato a una loro migrazione in forma digitale.
L’esempio più immediato forse è quello del passaggio dal libro cartaceo all’ebook, ma come non pensare alla lettura di giornali e riviste online, agli audiolibri, ai cataloghi e alle raccolte di contenuti editoriali anche in senso lato?
Lo sviluppo dell’editoria digitale
L’evoluzione digitale dei contenuti ha conosciuto fasi differenti. In un primo momento, tutto ciò che oggi facciamo alternativamente dal pc o dal telefono, si poteva fare solo dal pc. Per leggere un articolo di giornale o sfogliare una rivista online era necessario collegarsi sul sito del periodico dal computer o al più da un notebook.
Durante questa prima fase si sono gettate le basi per la successiva, raccogliendo i feedback degli utenti e testando le potenzialità e i limiti degli strumenti allora disponibili. Pensiamo per esempio all’ottimizzazione delle immagini: gli schermi dei computer non avevano risoluzioni così alte da giustificare una definizione perfetta, quindi si risparmiava sul peso delle immagini in favore della velocità di caricamento.
Naturalmente, l’arrivo di schermi ad alta risoluzione e i nuovi processi di adattabilità e reattività dei siti web hanno comportato una vera rivoluzione, ma soprattutto hanno dato orgine a una seconda fase. La nascita di piattaforme che permettono di visualizzare in modo ottimale contentuti su diversi device, infatti, è un fenomeno più recente, legato allo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate.
Adesso, con il moltiplicarsi dell’offerta di piattaforme tecnologiche sulle quali vengono distribuiti i contenuti, potrebbe avere avuto inizio una terza fase nella trasformazione verso il digitale dell’editoria. Sebbene i siti non siano stati sostituiti dalle app, grazie a queste ultime, si può accedere, in qualsiasi luogo o momento, alle stesse informazioni che prima si visualizzavano sul portale web da casa o dall’ufficio.
I vantaggi delle app
Uno dei motivi principali alla base della larga diffusione di applicazioni e piattaforme tecnologiche, infatti, consiste proprio nella portabilità e nella facilità di accesso ai contenuti che le contraddistingue. Inoltre, va considerata anche la diversa fruizione dei contenuti che si può avere durante la navigazione.
È il caso di quelle app a metà tra un ebook e un videogioco, dove il racconto delle storie dei protagonisti è affidato al lettore. Grazie alla programmazione di percorsi differenti, egli può conoscere personaggi, scenari, intrecci e finali diversi. In alternativa, si pensi a giornali e riviste che producono contenuti esclusivi per gli abbonati ai servizi aggiuntivi, o agli editori che organizzano librerie digitali dove gli utenti possono leggere le anteprime o sfogliare interi libri, tradurli in altre lingue o scaricarli sui propri dispositivi.
D’altra parte, invece, gli editori che si servono del digitale riscontrano un notevole abbattimento di tempi e costi di produzione. Oltretutto, essi possono suggerire agli utenti prodotti correlati a quelli da loro acquistati o inseriti tra le preferenze.
Un discorso analogo a quello appena fatto per l’editoria digitale è valido anche per qualsiasi altro tipo di contenuto digitalizzabile. Si pensi a realtà come Spotify per la musica, o a Netflix e Amazon Prime Video per i film e le serie TV.
In definitiva, il principio è sempre lo stesso: a dei contenuti gratuiti o accessibili in seguito a un abbonamento di base, se ne aggiungono altri riservati a coloro che sottoscrivono pacchetti specifici. Al contrario, l’utente ha la possibilità di scegliere tra vari prodotti o pacchetti e pagare solo quelli che gli interessano. Il vantaggio maggiore è comunque quello di creare una libreria di contenuti portatile, disponibile sempre e ovunque da qualsiasi device si utilizzi.